Lucrezia Scali

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“Siamo programmati per gridare di dolore e tollerarlo fino a una soglia che ci è stata concessa. Gli hanno affibbiato un nome, ma non ha un volto, una voce o una data di scadenza. Si manifesta all’improvviso e dice una balla colossale chi sostiene che la sopportazione è una questione di genetica. Come può un uomo essere più predisposto di un altro a superare tutti i dolori? Io credo sia invece una lezione che la vita ti concede per ritrovare ciò che hai perso o, forse, chi si è perso. Imparare a cercare nel posto giusto. Nulla è da gettare via, e chi si abbandona al dolore decide di mettere la parola fine a un libro che nessuno potrà mai leggere. ”

Come ci frega l’amore

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