Recensione Fanucci Editore “La leggenda della nave di carta” Racconti di fantascienza giapponese AA.VV.

Tempo stimato di lettura: 5 minuti

Recensione Fanucci Editore “La leggenda della nave di carta” Racconti di fantascienza giapponese AA.VV.

Trama:

Lungo una linea che risale fino alle leggende e ai miti tradizionali del Sol Levante, pur non disconoscendo la lezione dei grandi autori europei della seconda metà dell’Ottocento, come Verne o Wells, i sedici racconti che compongono La leggenda della nave di carta rappresentano una finestra su un mondo, una società, una cultura che sono altro da noi e che, proprio per questo, ci risultano affascinanti, sorprendenti. Distanti dagli stereotipi più diffusi, che vogliono la fantascienza giapponese legata all’epopea di mostri leggendari come Godzilla o alle saghe anime, questi racconti esplorano territori più accidentati e stimolano suggestioni profonde su temi complessi e insoluti come la rapida modernizzazione della società, gli strascichi del militarismo degli anni Trenta e Quaranta, l’inquinamento ambientale, l’isolamento culturale, la condizione femminile, la fiducia – spesso tradita – nel progresso tecnologico. Il ritratto che se ne ricava è quello di un mondo vulnerabile, scosso, proiettato verso il futuro e allo stesso tempo ancorato al suo passato recente, all’evento che ne ha sconvolto l’attualità, segnandone per sempre l’identità e l’immaginario: l’apocalisse atomica su Hiroshima e Nagasaki.

 

Recensione La leggenda della nave di carta

 


Recensione:

Quando mi capitano libri di fantascienza mi si illuminano gli occhi, se poi la fantascienza è giapponese è come andare a nozze per me.

Adoro il Giappone, adoro la loro mentalità, la loro cultura e il loro attaccamento alla madre patria.
Sono un popolo straordinario, antico ma in continuo cambiamento. Sono un mondo a parte dove tradizione e innovazione vivono in perfetta simbiosi. Se c’è davvero un popolo custode di misteri e saggezza, quello è sicuramente il popolo giapponese.
Questo è il mio punto di partenza per la lettura del libro La leggenda della nave di carta.

Unire sci-fi, Giappone e libri è come farmi un grande regalo.

La leggenda della nave di carta ci porta in un mondo antico, fatto di tradizioni, cruda realtà e mito.

Composto da 17 racconti di varie lunghezze e temi differenti, il libro inizia con una storia terribile e al contempo bellissima sulle conseguenze di Hiroshima per poi proseguire con una serie di racconti più o meno lunghi che alternano mito e realtà.

Siccome sono molti e tutti davvero belli, mi concentrerò su quelli che ho più apprezzato.

I bambini di Hiroshima ad esempio è il primo racconto del libro ed è stato uno dei più crudi e affascinanti che ho letto. La consapevolezza di leggere un libro di fantascienza non attenua l’orrore di un racconto che in fondo sappiamo bene quanto sia reale.

La stoica resistenza di un popolo bombardato, lo scenario raccapricciante in cui vengono collocati i protagonisti devastati dalle conseguenze dell’esplosione, la descrizione dettagliata dei corpi martoriati, sono quello che rende questo racconto meraviglioso.
Ecco alcuni passi che ho tenuto a mente:

“Per nostra fortuna incontrammo dei soldati gentili con l’uniforme bianca. Ci portarono in un posto dove riposare e ci curarono le ferite. Mi armeggiavano intorno. Poi dissero che mi avevano rimosso delle schegge di piastrelle dalla nuca. Mi fasciarono la testa e mi consolavano dicendo: Riposa ora. la tua maestra sta venendo a prenderti.
Però non venne nessuna maestra. Tutte le insegnanti erano gravemente ferite.
Alcune morirono il pomeriggio dello stesso giorno, e altre nei giorni ucxessivi.”

“C’è un vecchio detto in Giappone che dice – Una volta ingoiato il cibo, ti dimentichi di quanto era caldo. Ma non è così.La gente ha paura di risvegliare quei ricordi dolorosi.”

“In quel momento seppi cos’è che chiamano guerra. Non era il nostro mondo, era l’inferno. Forse era peggio di un campo di battaglia: era crudeltà assoluta e orribile. I corpi umani non erano diversi dalle teste di sardine buttate via dal pescivendolo. Questo orrore fu il regalo più grande che la guerra fece alla gente che amava la pace.”

Questo è in assoluto il racconto più bello, più terrificante e vero che abbia letto. L’autore riesce a colpire anche lo stomaco dei lettori più duri, nausea con descrizioni dettagliate dei corpi straziati, ma allo stesso tempo fa risaltare la forza d’animo di un paese che non si piega mai. Un popolo che recita il Precetto Militare Imperiale sotto i bombardamenti per trovare pace interiore è un popolo saldo ai principi di un paese che, nonostante la rigida educazione, da sicurezza alle persone e le tiene ancorate alla propria terra.

Un racconto meraviglioso.

Passiamo poi a Tansu di Rio Hanmura, un racconto decisamente insolito e affascinante.
Una vecchina ospita nella sua casa un giovane che però non riesce a dormire. La donna allora decide di raccontargli una storia per farlo assopire. Inizia così la narrazione effettiva di Tansu, una storia incredibile, angosciante e misteriosa che ci porta nelle antiche credenze popolari giapponesi.
Una famiglia che vive vicino al mare inizia ad avere dei comportamenti strani ogni sera quando è ora di dormire:

“…Ma la storia racconta che un giorno il ragazzino di tre anni cominciò a comportarsi in modo davvero strano. Di notte non dormiva per niente. Si arrampicava su un vecchio cassettone Tansu e rimaneva li seduto fino all’alba.”

Inutile la fuga del padre del bambino, impaurito dalla stranezza della famiglia, inutile anche la distanza dalla casa scenario di tali stranezze. Il richiamo della sua dimora è forte e Ichisuke, il protagonista, finisce per tornare in mezzo a quelle strane persone. Ma perché trascorrevano ogni notte seduti sul cassettone in stato di trance? Perché Ichisuke è l’unico che cerca di opporsi a questa strana pratica?

E la vecchina, custode di queste storie, è anche lei complice di questa strana tradizione? Inutile cercare di raccontarla, questa storia va letta e assaporata. Inquietudine è la parola chiave di questo racconto particolare e affascinante.

“katan, katan, katan…il suono era sempre più vicino.
Allora si voltò dalla parte della moglie, che di solito gli dormiva accanto, per svegliarla.
Ma lei non era lì. Fece un salto fuori dal letto in preda al terrore. Si mise a correre in direzione di quello strano rumore, sbattendo con forza i piedi per terra, dota, dota…”

Un altro bellissimo racconto è Fate la vostra scelta di Sakyo Komatsu. Questo è forse il racconto più divertente e curioso di tutto il libro, ci fa davvero credere fino alla fine di aver compreso a pieno quello che vuole dirci e poi ci sbatte in faccia con forza la verità.

L’uomo vede solo quello che vuole vedere, si fa abbindolare e affascinare da sedicenti esperti pur di poter avere un minimo di controllo sul proprio futuro. Disposti a tutto pur di poter prendere la propria decisione in merito al futuro, arrivano a decidere per quello peggiore pur di avere la certezza di cosa accadrà.

Avete la possibilità di scegliere il vostro destino. Ci sono tre possibili alternative, una rosea – una insolita e una certamente tragica. Cosa scegliete? Tra la possibilità di vivere felici (ma non la certezza) e la sicurezza di vivere in un mondo destinato alla fine, cosa vorreste per il vostro futuro?

Komatsu ci spiega la sua visione dell’uomo e io vi lascio con una piccola citazione:

“Torna indietro! – gridava una vocina interiore – Che scelta stupida stai facendo!
Non è ancora troppo tardi. Torna indietro”

Per finire questa recensione – se vado oltre rischio di recensire ogni singolo racconto battendo ogni record di lunghezza – vi lascio la citazione più bella di tutte, secondo me….

 

“Se l’oscurità è profonda, anche la luce più flebile lascia un bagliore splendente.”
Mariko Ohara – 1984

Non perdete questo libro al limite tra lo sci-fi e il genere wierd. Una raccolta di racconti tanto fantasiosi quanto reali, una lettura illuminante e divertente.

Consigliatissimo.

Potete trovare il libro qui:

 

Grazie a Fanucci Editore per avermi dato la possibilità di leggere questo libro.

Mirtilla Malcontenta

Le fiamme di Pompei

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Voto: VotazioneVotazioneVotazioneVotazioneVotazione Recensione di: Laura Cammareri
Scheda libro

Titolo: La leggenda della nave di carta
Autore: A.A. V.V.
Data pubblicazione*: 20/04/2017
Editore: Fanucci Editore
Lingua: Italiano
Genere: Sci-fi
ISBN: 8834733010
Autore recensione: Laura Cammareri
Valutazione recensione: 5
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