Recensione “L’uomo dagli occhi di Husky” di Antonio Michele Paladino

Tempo stimato di lettura: 2 minuti

Recensione “L’uomo dagli occhi di Husky” di Antonio Michele Paladino

Trama:

Margherita ha visto un uomo morire. È stato ammazzato, con una mazza da baseball, in un vicolo buio e sporco. Lei non ha fatto niente, non ha detto niente. Ha pensato che fosse meglio nascondersi e tacere, far finta di nulla per continuare a vivere un’esistenza normale, persino felice, accanto a un marito che l’amava e a un bambino che stava per nascere.

Sono trascorsi otto anni da quella notte. Margherita ha dimenticato quell’uomo. Ha dimenticato anche i suoi occhi. Erano azzurri e freddi, come quelli di un husky. Ma il tempo non dimentica, e alla fine presenta sempre il conto.


Recensione L’uomo dagli occhi di Husky


Recensione:

Margherita nasconde un segreto. Dietro l’apparenza di una vita perfetta, con un marito innamorato e un figlio affettuoso, l’incubo vissuto otto anni prima non sembra volerla abbandonare. E quando un banale incidente sconvolge la sua esistenza, i suoi pensieri tornano a quella notte e incontrano di nuovo gli occhi di quell’uomo, brutalmente assassinato in un vicolo, che la fissano e le chiedono inutilmente aiuto.

Nella nuova frontiera editoriale del self publishing non ci sono filtri, ma soltanto la libera espressione di autori emergenti che si immolano coraggiosamente al durissimo giudizio dei lettori.

Antonio Michele Paladino di coraggio ne ha molto. Nel suo primo romanzo dimostra di avere anche creatività, proprietà linguistica, scioltezza e ironia, doti necessarie per rendere un testo piacevole e interessante. Quello che forse gli manca è un po’ di congruenza: presentato come horror, il libro presenta in realtà più i caratteri di un thriller con risvolti fantasy e un accenno romance; però, pur non essendo perfettamente contestualizzata in una categoria, la storia funziona. La mirabile capacità scrittoria dell’autore compensa il fatto che fino a metà libro ci sia poca azione e che la protagonista si perda in divaganti, purché interessanti, monologhi mentali. L’idea è buona e conquista fino all’ultima pagina.

Ciò che differenzia maggiormente questo libro dalla massa degli emergenti è proprio la scrittura: l’autore scrive bene, e molto. Non usa termini banali, inserisce citazioni e descrizioni realistiche, non è ripetitivo, sa come rendere il testo efficace: facendolo raccontare in prima persona dalla voce di Margherita, infatti, appassiona ancor di più il lettore che si sente coinvolto fino in fondo dai suoi sentimenti e dalle pieghe che la storia prende.

Bella prova, nonostante il titolo così così.

 “Però a volte i compromessi sono necessari. La vita stessa è un compromesso: qualcuno, probabilmente Dio, ci ha concesso d vivere per un pò di tempo prima di tornare a essere il nulla che siamo sempre stati. Prima, in quel vicolo fetido, Margherita si era chiesta se valeva la pena  sprecare i pochi anni che le erano stati concessi per un uomo ormai morto e che nemmeno conosceva. La risposta era stato un secco no. La sua vita doveva restare così com’era.


Bio:

Antonio Michele Paladino è nato a Trieste nel 1986. Oggi vive e lavora a Catania, all’ombra dell’Etna. Scrittore e giornalista, fa il suo esordio letterario nel 2014 con il racconto distopico Atlante nelle ossa, edito da Sem Edizioni. Nel 2015, per Epsil Edizioni, pubblica Vite di giorni perduti, una raccolta di racconti in cui s’intrecciano più generi. Sempre nello stesso anno, vince il “Premio Francesco Foresta” con il racconto lungo Banditi si muore, edito dall’Ass. Orizzonti Liberi. L’uomo dagli occhi di husky è il suo primo romanzo.

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Voto: VotazioneVotazioneVotazioneVotazioneVotazione Recensione di: MargheBia
Scheda libro

Titolo: L'uomo dagli occhi di Husky
Autore: Antonio Michele Paladino
Data pubblicazione*: 15/12/2016
Editore: Self
Lingua: Italiano
Genere: Narrativa
ISBN: 1520141114
Autore recensione: MargheBia
Valutazione recensione: 4
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