“The long song” “Gli anelli di Akhaten” – Uno dei più grandi capolavori di Doctor Who

Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Oggi vi proponiamo il review di uno dei più grandi capolavori della serie tv Doctor Who: The long song, tratta dall’episodio 7 della settima stagione.

Se avete dimenticato perché il Dottore si trovava in un vecchio pianeta con Clara, ecco per voi la trama dell’episodio: (SPOILER)

Il Dottore investiga sul passato di Clara, non trovando nulla di strano; scopre però che sua madre era morta quando lei era ancora giovane. Quando poi ritorna nel presente, alla sua richiesta di vedere qualcosa di stupendo, il Dottore decide di portarla agli Anelli di Akhaten, satelliti orbitanti intorno a un grande pianeta in cui, secondo la religione locale, nacque la vita. Clara incontra per caso una giovane ragazza di nome Merry Gejelh, convinta di dover cantare alla Festa delle Offerte al Vecchio Dio per conciliarne il sonno, ma che in realtà è stata destinata a esso in sacrificio.
Il Dottore e Clara salvano Merry e scoprono che il Vecchio Dio in realtà è un terribile parassita che si nutre di ricordi e sentimenti e che vive all’interno del grande pianeta. Il Dottore per salvare tutti decide di donare ogni suo ricordo al parassita, che sembra implodere, ma sopravvive. Così Clara decide di offrirgli una preziosa foglia, alla quale si deve il primo incontro dei suoi genitori, e nella quale vi è quindi scritta la storia della sua vita, di quella dei suoi genitori e tutte le infinite possibili storie che sarebbero potute essere vissute se sua madre non fosse morta così presto e se lei o i suoi genitori avessero preso decisioni diverse o compiuto azioni diverse. Con una tale infinità di ricordi e desideri, Clara riesce a saziare e sconfiggere il parassita.akhaten

E ora ecco i momenti più belli dell’episodio e una delle canzoni più belle di tutta la serie!

Enjoy!

The Long Song:

Rest now…..my warrior.
Rest now, hardship is over.
Live. Wake up. Wake up.
And let the cloak, of life – cling to your bones. Cling to your bones.
Wake up, wake up.
Live. Wake up. Wake up.
And let the cloak, of life – cling to your bones. Cling to your bones
Wake up. Wake up!
Live! Wake up! Wake up!
And let the cloak! Of life! Cling to your bones! Cling to your bones!
Wake up! Wake up!
(Choral section – insert epic speech here.)
Wake up! Wake up!

Il discorso del Dottore in inglese:

Il discorso del Dottore in italiano:

E se non siete ancora soddisfatti per i vostri feels ecco tutto il discorso del Dottore, parola per parola:

Inglese:

Okay then. That’s what I’ll do. I’ll tell you a story.
Can you hear them? All these people who lived in terror of you and your judgment.
All these people whose ancestors devoted themselves, sacrificed themselves to you.
Can you hear them singing? Oh you like to think you’re a god. But you’re not a god.
You’re just a parasite. Eat now with jealousy and envy and longing for the lives of others.
You feed on them. On the memory of love and loss and birth and death and joy and sorrow, so… so come on then. Take mine. Take my memories. But I hope you’re got a big a big appetite.
Because I’ve lived a long life. And I’ve seen a few things. I walked away from the last great Time War.
I marked the passing of the Time Lords. I saw the birth of the universe and watched as time ran out, moment by moment, until nothing remained. No time, no space. Just me!
I walked in universes where the laws of physics were devised by the mind of a madman! And I watched universes freeze and creation burn! I have seen things you wouldn’t believe!
I have lost things you will never understand! And I know things, secrets that must never be told, knowledge that must never be spoken! Knowledge that will make parasite gods blaze! So come on then! Take it! Take it all, baby! Have it! You have it all!

Italiano:

Ok, allora. Ecco cosa farò. Ti racconterò una storia.
Riesci a sentirle? Tutte queste persone che hanno vissuto nel terrore di te e del tuo giudizio. Tutte queste persone i cui antenati si sono dedicati… si sono sacrificati… a te.
Riesci a sentirle cantare?
Ti piace pensare di essere un Dio. Ma non sei un Dio.
Sei solo un parassita.
Divorato dalla gelosia, dall’invidia, e dal desiderio delle vite degli altri.
Ti nutri di loro.
Dei ricordi dell’amore e delle perdite, delle nascite e delle morti, della gioia e del dolore.
Allora… Allora… Andiamo, allora. Prendi i miei.
Prendi i miei ricordi.
Ma spero tu abbia un gran appetito.
Perché ho vissuto una vita lunga, e ho visto un po’ di cose.
Sono sopravvissuto all’Ultima Grande Guerra del Tempo.
Ho segnato la fine dei Signori del Tempo.
Ho visto la nascita dell’universo e ho visto il tempo scorrere via, momento dopo momento, finché non è rimasto più nulla. Niente tempo. Niente spazio. Solo io!
Sono stato in universi in cui le leggi della fisica sono state concepite dalla mente di un pazzo. E ho visto universi congelare e creazioni bruciare.
Ho visto cose a cui non potresti mai credere. Ho perso cose che non potresti mai capire. E so delle cose. Segreti che non devono mai essere svelati. Conoscenze che non devono mai essere condivise. Conoscenze che faranno bruciare dèi parassiti.
Quindi andiamo, allora! Prendili! Prendili tutti, piccolo! Tienili! Tienili tutti!

Mirtilla Malcontenta

Le fiamme di Pompei amano Doctor Who

Condividi questa pagina!

One Response to ““The long song” “Gli anelli di Akhaten” – Uno dei più grandi capolavori di Doctor Who

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recensioni e molto di più