Intervista all’autrice: Gaby Crumb si racconta

Tempo stimato di lettura: 7 minuti

Ciao Gaby, grazie per essere qui con noi!
Siamo felici di poterti intervistare e di poter soddisfare alcune delle nostre curiosità.
Con questa chiacchierata vogliamo saperne di più sui tuoi libri, ma soprattutto su di te.

  • Innanzitutto raccontaci chi è Gaby? Cosa ami e cosa non sopporti?
    Ecco la prima domanda e già vado nel panico… Chi è Gaby? Gaby è la parte di me che non smette mai di sognare, quella che si arrabbia di continuo per le ingiustizie, quella che vive sopra le nuvole e immagina di poter passare il tempo solo a leggere, scrivere e bere tè. Gaby è l’anima della persona che sono. Amo leggere, scrivere, amo avere milioni di pensieri continuamente che creano un gran casino nella mia testa e adoro riuscire a seguire ognuno di quei pensieri. Amo la nutella e la pizza. Amo accarezzare le orecchie del mio cane e mi commuovo quando mi sorride. Amo le storie toccanti e vedere l’amore in ogni sua forma. Mi piace tantissimo parlare con le persone che leggono i miei libri per sapere sempre che sensazioni hanno provato. Sono contentissima del fatto che in tanti mi scrivano sul profilo FB e chiacchierino con me come se, con una delle mie storie, si sia creato una sorta di legame. Questo è emozionante ogni volta. Invece, non sopporto la presunzione, non sopporto chi si nasconde dietro a “battute” per lanciare frecciatine o accuse. Non mi piacciono le persone che devono giudicare per forza il comportamento o le scelte degli altri. Non sopporto l’indifferenza come modo di comunicare tra persone che si vogliono bene o si definiscono in un qualche legame perché ritengo che la maggior parte delle volte non faccia altro che aumentare il risentimento delle persone e le ferisca inutilmente.

  • Parlaci di quando hai iniziato a scrivere. Come è nata la tua passione? Hai frequentato dei corsi di scrittura creativa?
    Ho iniziato a scrivere storie e poesie a 9 anni. Ho sempre amato scrivere. Erano storie di una pagina di quaderno che scrivevo usando un sacco di penne colorate. Ero molto chiusa da ragazzina e scrivere mi aiutava a sentirmi serena. Mi ha anche reso molto forte per certi versi. Non ho frequentato nessun corso. Scrivo d’istinto, scrivo quello che la mente mi proietta continuamente. Non faccio scalette, non faccio riassunti della storia che devo scrivere, non decido cosa dovrà contenere. Ho un idea e lascio libera la mente. Iniziare a scrivere M/M è stato naturale come respirare. Non ho deciso di farlo, l’ho fatto e basta. Solo dopo ho scoperto questo mondo stupefacente ed è passato parecchio prima di avere il coraggio di inviare il mio primo scritto in valutazione.

  • Talento, passione e fantasia ti hanno portato sicuramente grandi soddisfazioni. In tanti amiamo i tuoi libri e siamo sempre in attesa di nuovi scritti. Sulla base di questa premessa, c’è qualcosa che i tuoi fan ti hanno chiesto ma che non rientra nelle tue corde?
    Un genere che proprio non ti piace ma che i tuoi lettori reclamano a gran voce? Per fortuna no, devo dire. Ho sempre dei riscontri molto positivi sui miei libri e ne sono felicissima. Certo ci sono state anche delle critiche, giudizi negativi dovuti ai propri gusti, mentre altre le ho trovate giuste e costruttive. Qualcuno in una recensione negativa amazon ha dato dei consigli su come dovessi scrivere e nel libro successivo ha dichiarato che non avevo ascoltato i consigli dando poi l’ennesima recensione negativa. In parte ho trovato corretto il suo intervento. Quando scrivi una storia devi imparare che non la stai scrivendo solo per te stesso, quindi devi imparare a inserire descrizioni di luoghi o di personaggi, devi dosare i monologhi, soprattutto quando, come nel mio caso, scrivi in prima persona, perché devi cercare di far piacere il libro a persone che hanno i gusti più disparati e non parlo del genere del libro in questo caso. Ma qualche volta trovo anche corretto seguire quello che è il tuo modo di scrivere e che rende la storia indiscutibilmente tua. Sono uscita forse un pochino fuori dal seminato della domanda ma ci tenevo a questa specifica
     

  • Hai una routine di scrittura? C’è un posto o un momento che ami e che dedichi solo alla stesura dei tuoi libri?
    (sorrido…) Il mio modo di essere mentre scrivo è tutto fuorché abitudinario. Nella mia testa scrivo, immagino e parlo con i miei personaggi di continuo. Scrivo ovunque mi capiti, in metropolitana mentre vado al lavoro, seduta sul divano mentre guardo la tv, appoggiata al tavolo mentre sono presa dal fare le pulizie di casa e all’improvviso mi viene in mente una scena. Il mio pc è sempre acceso e sempre in giro per casa, il cellulare ha l’app di word… vado in giro e nella mia borsa ho sempre una chiavetta usb dove c’è tutto il mio mondo da “autrice” e con un quaderno con le pagine colorate e una penna di quelle che hanno tipo 5 colori perché quando scrivo a mano detesto scrivere monocolore. Sì decisamente nessuna routine…

  • Facciamo un passo indietro e parliamo di Gaby Crumb lettrice.
    Quali sono i tuoi generi preferiti? Sei una lettrice classica affezionata al cartaceo o una moderna sostenitrice dellebook?
    Sono una lettrice accanita di M/M ma leggo anche tantissimi fantasy e urban fantasy: maghi, fate elfi, orchi, lupi, vampiri li adoro tutti. Come molti lettori amo il cartaceo soprattutto per quanto riguarda i fantasy. Vuoi mettere sentire l’odore delle pagine, il peso del libro magari una domenica pomeriggio sul divano con una tazza di tè? Ma l’ebook è decisamente più comodo e non ne posso fare a meno, perché se non scrivo leggo e voglio poterlo fare ovunque. Oltretutto io scrivo ebook attualmente (ad eccezione di “Cuori nel buio” che è uscito anche in cartaceo che è in realtà la racconta dei due libri della serie “Dark Room” usciti solo in ebook). E’ però in previsione l’uscita di alcuni miei lavori anche in cartaceo perché sono una prova tangibile di quello che faccio, qualcosa che posso toccare con mano.  

  • Parliamo dei progetti futuri. Puoi anticipare qualcosa dei tuoi prossimi lavori? Hai una storia in mente che ancora non hai iniziato a sviluppare ma che già occupa i tuoi pensieri?
    La mia mente è sempre strapiena di idee. Spesso mentre scrivo una storia inizio ad abbozzare nuove storie che poi riprendo o abbandono tante volte prima che quella diventi l’idea su cui concentrarmi davvero. Per quanto riguarda i prossimi lavori, sto lavorando alla serie “Red Shadows”, saranno 5 libri in tutto, a breve uscirà il terzo capitolo. E’ una serie che nei primi due libri mi ha dato moltissime soddisfazioni, anche inaspettate ad essere sincera. Lo vedo diverso dalle mie solite storie e devo dire che mi piace molto scrivere questa serie. Mi piacerebbe anche scrivere un romance uomo/donna per vedere se ne sono capace. Per quanto riguarda invece il genere M/M ho un altro piccolo progetto in ballo. E’ una storia molto delicata e voglio dedicargli il giusto peso quindi ci scrivo su solo quando sono di un determinato umore. Ci vorrà ancora un po’ per finirlo.

  • C’è qualcosa dei libri che hai già pubblicato che vorresti cambiare? Un libro che, ripensandoci ora, vorresti proprio stravolgere?
    Sì. “Un attimo ancora”. Amo molto quella storia ma quando l’ho scritta avevo deciso di provare la scrittura in terza persona. Il libro non è venuto come lo volevo, non l’ho sentito nel modo in cui sentivo in realtà quella storia. Ora come ora lo stravolgerei completamente. Ma poi penso che infondo quel libro è stato un modo di mettermi alla prova su un tipo di scrittura che non mi è proprio naturale e il risultato mi serve anche per potermi migliorare in futuro se mai deciderò di rifarlo. Quindi per ora rimarrà com’è.

  • Tra i tuoi libri ne hai in particolare che ami molto? Un protagonista che ha conquistato il tuo cuore?
    Questa è una domanda difficile o meglio è una scelta difficile. Sono legata ad ogni libro per motivi diversi. Ogni libro è un percorso di crescita diverso per me a prescindere dai personaggi. Sicuramente un libro che mi emoziona è “Dove finisce il cielo”. E’ stato il primo libro che ho avuto il coraggio di far leggere ad un pubblico. E’ un libro che tratta del lutto, della rinascita e non è un argomento facile per chi è praticamente sconosciuto. Sono legatissima a Sam e ai suoi budini alla vaniglia, ho pianto tantissimo mentre lo scrivevo. Ma anche Damjan e Jaka mi sono cari e Jey poi le ombre… no non credo che riuscirei a scegliere uno di loro.
     

  • Immagina di avere la possibilità di fare un solo viaggio nel tempo e nello spazio. Andresti nel passato per rivivere o modificare un evento in particolare? O nel futuro, per vedere dove sarà Gaby tra qualche anno e cosa avrà ottenuto?
    Andrei nel passato con quello che sono oggi per far vedere ad una Gaby spaventata che non deve avere paura di ciò che ha nella testa, per farle vedere quanto nel futuro sarà felice di fare quello che ha finalmente trovato il coraggio di fare. Se però ci rifletto penso che infondo vada bene così. Forse nel passato non ero ancora pronta a far vedere agli altri chi è davvero Gaby, cosa pensa, cosa scrive. Nel presente ci sto lavorando, nel futuro spero di vedere una Gaby che continua a fare solo ciò che ama fare più di ogni cosa al mondo, una Gaby che ha imparato dalle critiche e che non smette di avere voglia di migliorarsi.

  • Ora pensa di avere di fronte un pubblico di aspiranti scrittori in attesa di un consiglio che possa spingerli nella giusta direzione. Cosa diresti loro? Quale consiglio vorresti dare?
    Di scrivere se si sentono che in quel momento è l’unica cosa a cui riescono a pensare. Non importa cosa scrivono o come lo fanno. Gli direi che scrivere è qualcosa che uno sente dentro, è come una forza che non puoi frenare. Il resto arriva pian piano e serve un passo alla volta perché quando decidi di far leggere a qualcuno i tuoi pensieri bisogna imparare che ognuno di noi ha i propri limiti, bisogna imparare ad incassare le critiche senza offendersi ma anzi a prenderne quanto di buono c’è per potersi migliorare. Scrivere non è solo mettersi davanti ad un foglio bianco e scrivere quello che ti passa per la testa a caso. In ogni storia ci devi mettere un pezzetto di cuore, devi essere disposto a farti fare a pezzi dalle tue storie e a dare loro la possibilità di renderti di nuovo intero perché, quando scrivi in parte ti annulli per dare la possibilità ai tuoi personaggi di emergere, ed è qualcosa che ti rende infinitamente felice. Ecco gli direi che se quando pensano di scrivere sentono tutto questo allora non devono avere paura e devono seguire quella strada a dispetto di tutti e di tutto.
     

Grazie Gaby per essere stata con noi e per la tua disponibilità.
Siamo felici di dedicare spazio al Made in Italy e speriamo deciderai di tornare a farci visita con piacevoli notizie sui tuoi nuovi libri.
In bocca al lupo per la tua carriera e torna presto a trovarci.

Grazie a voi. Mi ha fatto davvero piacere avere la possibilità di favi conoscere un po’ di più di me

Mirtilla Malcontenta

Le fiamme di Pompei

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