Segnalazione “I guardiani dell’Efterion” di Francesco Ambrosio

Tempo stimato di lettura: 3 minuti

Segnalazione ” I guardiani dell’Efterion” di Francesco Ambrosio

Sinossi:

Mettetevi comodi. Una lunga fiaba ambientata nello spazio.

Un uomo che scappa da una clinica psichiatrica, una bambina russa che viene condotta contro la sua volontà su un pianetino chiamato Efterion, sulla quale si erge l’omonimo e grande Tronco che con i suoi tanti rami e radici veglia sull’armonia dell’intero universo.

La loro storia si incrocerà con quella di altri alieni, fino alla formazione di una vera e propria squadra di guerrieri volta a combattere innumerevoli nemici e cercare di riportare l’armonia e la pace nello spazio, sempre in nome dell’Efterion.

La Terra, quindi, è solo il punto di partenza, ma il viaggio continuerà tra pianeti e stelle diverse, spesso molto particolari. Ma da cosa dipende veramente l’oscurità che per secoli ha intrappolato l’universo?

Battaglie, tanti nemici, colpi di scena continui, intrighi e segreti oscuri si susseguiranno fino all’ultima pagina, per arrivare a svelare l’origine di tutto.

I Guardiani dell'Efterion Tela "La Grande Madre" di Giulia Lazzaron

Tela “La Grande Madre” di Giulia Lazzaron

Segnalazione

Titolo: I guardiani dell’Efterion

Autore: Francesco Ambrosio

Editore: Bibliotheka Edizioni

Cartaceo:17,00 €

Ebook: 3,99

Pagine: 416

Data di pubblicazione:22 Luglio 2016


Estratto capitolo 2 “Efterion”

In un’ampia stanza tetra in cui si sentiva l’odore del freddo, a terra c’erano tanti piccoli stagni artificiali divisi da un piccolo percorso di ponticelli di pietra costruito appositamente per non disturbare le rane che vi abitavano. A contarli dovevano essere una cinquantina. In essi c’erano foglioline colorate che emanavano profumi che si spargevano su tutte le pareti della stanza da farla sembrare una piccola oasi paradisiaca.

Al centro illuminato da piccole candele circolari che levitavano, c’era un grande letto ornato davanti con simboli splendenti che si spostavano creando continui giochi di luce.

Su di esso riposava un essere squamoso dalla pelle blu e viso pallido. Aveva lunghi capelli e barba bianchi. Il suo corpo era coperto da un lenzuolo bianco sotto il quale si potevano notare tante cicatrici.

Ma improvvisamente su di esso apparve una veste azzurra che nella parte bassa era stata ricamata con dei motivi geometrici mentre sul colletto aveva dei piccoli gioielli dalla forma ovale. Ai piedi di quell’essere si potevano notare sotto la veste delle piccole sagome in continuo movimento.

Erano silenziose e svolgevano il loro lavoro con molta dedizione senza disturbare l’essere squamoso che di tanto in tanto sollevava la testa per osservare la parte bassa della veste con un sorriso di soddisfazione.

Erano piccole rane che avevano tra le zampe degli aghi con cui erano intenti a continuare il ricamo nella parte inferiore di quella veste.

Improvvisamente le rane balzarono giù dal letto e si raggrupparono intorno a una di loro.

Si sentivano le loro vocine sussurrare qualcosa.

Quella al centro saltò sul letto e fece un timido movimento con la zampa destra per schiarirsi la voce. «Vostra Signoria, il nostro lavoro è quasi ultimato. I miei fratelli stanchi chiedono a voi di congedarsi e di tornare a casa dalle proprie famiglie.»

L’essere disteso sul letto aprì gli occhi e lentamente sollevò il cuscino per poggiare meglio la sua testa. «Mastro Ricamatore state facendo un lavoro esemplare» Aveva la voce stanca.

«Le vostri lodi ci riempiono di gioia, io e miei fratelli stiamo facendo del nostro meglio» disse la rana chinando il capo.

«Andate miei fedeli amici, non avete bisogno del mio permesso, koff, koff, koff… e tornate dalle vostre famiglie! Koff, koff, koff…» disse quell’alieno tossendo.

Iniziò poi a sudare e prese un panno giallo per asciugarsi il viso.

Tutte le rane tornarono nei loro piccoli stagni. Solo il Mastro rimase ai piedi del letto con espressione perplessa.

Le altre la notarono e una di esse avvicinandosi disse: «Mastro Ricamatore cosa vi turba?»

«All’Entità resta così poco da vivere, vorrei tanto che il nostro dono per lui fosse maestoso.»

«Siete un perfezionista voi. Ma ora tornate a casa. Domani ultimeremo il nostro ricamo» disse l’altra rana quasi a volerlo rimproverare.

«Hai ragione fratello! Insieme agli altri, domani completeremo il nostro dono anche se sento che non sarà mai abbastanza per ringraziarlo dopo tutto ciò che ha fatto per noi»

«Venite» L’altra rana gli posò una zampa sulla spalla.

Il Mastro si voltò e accennò a un sorriso.


Biografia

Francesco Ambrosio nasce a Caserta il 16 dicembre del 1990. Dopo il diploma presso il Liceo Classico Francesco Durante di Frattamaggiore e una iniziale esperienza universitaria ha intrapreso varie strade che hanno comunque contribuito ad alimentare la sua passione per la scrittura. Ama creare, inventare storie che travalicano i limiti della realtà. Gli piace leggere, è un appassionato di thriller storici e fantasy. Tra le altre sue passioni ci sono il cinema, lo sport e nell’ultimo anno ha coltivato anche i balli caraibici. Inoltre pensa sempre a crescere e a migliorarsi in ogni cosa che fa perchè sa che non si smette mai di imparare dalla vita

 

Le fiamme di Pompei

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